Dall’annuncio del primo caso di Codogno ad oggi è trascorso oltre un anno, anno di cambiamenti epocali che hanno mutato e che continuano a operare per la trasformazione del nostro vivere sociale.
La relazione al lavoro, i rapporti sociali il rapporto con gli spazi fisici e quello con le libertà individuali sono solo alcuni degli epifenomeni di questo mutamento, mutamento ancora in atto e che per dirla con Thomas Kuhn ha le caratteristiche della rivoluzione.
Il tentativo di una epistemologia del presente con tutte le lacune dell’essere inevitabilmente coinvolti in un mutamento pervasivo e costante quanto inesorabile è il punto di partenza dell’incontro di Accademia del Coaching di giovedì 11 Marzo, una indagine che attraverso il Coaching tenta una analisi di uno degli aspetti maggiormente impattanti con le nostre quotidianità quello spostamento di senso legato alla rivoluzione del lavoro a distanza, quello che bellamente è stato chiamato Lavoro Smart.
Attraverso una attività di riflessione condotta in compagnia di Mariangela Grimaudo e Sara Di Tommasi cercheremo di comprendere quali elementi nella relazione vengono messi in questione nella “relazione smart” e quanti quelli che vengono potenziati, quali abilità possono essere potenziate nei rapporti con i collaboratori o con i membri di un team per potenziare l’efficacia della relazione sempre alla base di ogni processo lavorativo virtuoso.
Un percorso che mira a fornire degli spunti per una riflessione che indaga lo spostamento di senso legato al lavoro a cui stiamo assistendo, un passaggio dal “Come” al “Che cosa”, da una attenzione al processo, come strumento di monitoraggio delle performances tipico della gestione più classica del lavoro in presenza, alla ricerca di una condivisione sempre più efficace di obiettivi che, solo se opportunamente condivisi, possono assicurare le buone performance nei team.
Spunti per una riflessione che con i webinar programmati tentiamo di argomentare, per dare un contributo di consapevolezza utile nelle pratiche di gestione di gruppi di lavoro, interrogando senza pretesa di esaustività questioni tanto complesse quanto attuali per rintracciare l’unico elemento di fissità a cui questo orizzonte mutevole ci allena, il continuo cambiamento.